Il dopoguerra
Smaltite le guerre mondiali, l’umanità si mette a pedalare e la tecnologia prosegue come un treno. Nel gorgo della tecnologia viene inglobato anche il gioco d’azzardo che ne beneficia oltre modo. Con gli anni ’60, mentre una parte di mondo cerca un ritorno alla vita naturale, l’elettronica scatta in avanti e la Bally Technologies arriva a realizzare la prima slot con vincita automatica, la Money Honey. Può sembrare un dettaglio ma per l’epoca fu una rivoluzione nel genere. Ormai non c’erano più ostacoli. Era solo l’uomo contro la macchina. La slot cresce e cresce ancora fino a colonizzare letteralmente ogni casinò che si rispetti. La fortuna lì la cercano tutti. È un gioco immediato. Non c’è bisogno di conoscere regole. Basta tirare un colpo di spin e il gioco è fatto.
Dagli anni Novanta in poi
Internet inizia a fare la voce grossa, e in contemporanea, a metà anni ’90 arriva la prima video slot. Non più solo simboli, ma grafiche all’altezza dei tempi moderni, l’era cosiddetta visiva. A quel punto non ci sono più freni. Nella rete iniziano a prendere posto i primi casinò online. All’inizio senza troppo clamore, poi con la sempre più popolarità della rete escono allo scoperto, potenziati ancor di più quando irrompe il social network Facebook grazie alle cui applicazioni si può giocare direttamente. Oggi, per giocare alle slots è sufficienza una connessione internet, e mille più Las Vegas sono a portata di mouse ventiquattrore al giorno.